"Le vittime infatti non sono state assassinate come persone ma come simboli e questi delitti con la scia delle stragi e la diffusissima microviolenza che la accompagnavano hanno inciso nella carne viva della società. Come nella teoria dei cerchi concentrici questa violenza non ha colpito infatti solo i familiari ma si è estesa ad un secondo livello composto dai colleghi di lavoro, dagli amici e da tutti coloro che le vittime a vario titolo frequentavano, per poi estendersi al quartiere e alla città in cui le vittime vivevano, fino ad arrivare all’intera comunità nazionale e, talvolta, internazionale.”