Era mio padre
Il terrorismo politico italiano degli anni ’70 ha prodotto in seguito un ricco corpus di scritture commemorative, create non solo da vittime o carnefici, ma anche da vittime secondarie della violenza, spesso bambini rimasti orfani, che molti anni dopo la loro perdita chiedono perché i loro padri sono stati scelti come obiettivi, cosa significa per loro personalmente e per la storia degli anni di piombo italiani.
Questo volume riunisce un corpus di saggi che esplorano questo campo di scrittura «postmemorial», un campo che estende l’ambito degli studi della memoria, in particolare in relazione alla violenza politica, e specialmente quando quei ricordi sono fragili e indiretti.
Il libro analizza il lavoro dei bambini delle vittime come Mario Calabresi, Benedetta Tobagi, Luca Tarantelli e Massimo Coco, esplorando come questi autori e altri hanno narrato le loro esperienze uniche, dai loro lontani ricordi dei loro padri – ognuno assassinato da diversi gruppi terroristici italiani – alle loro più recenti lotte per trattare con le istituzioni statali mal equipaggiate per rispondere, o indifferenti, alle loro difficoltà.
Esamina ulteriormente come le loro opere «postmemorial» abbiano contribuito a un nuovo rapporto tra storia e memoria personale in Italia. Tutti questi scrittori, spinti da un senso di marginalizzazione, frustrazione e talvolta rabbia per diventare attori e testimoni contro la propria volontà, hanno aggiunto le loro tessere indispensabili al mosaico di una memoria nazionale e collettiva degli anni ’70 che è ancora largamente irrisolta in Italia oggi
